Consentiti di essere un principiante

Spesso ci si avvicina alle gare ultra con un solido background sportivo, magari con esperienza in montagna, nella corsa su strada o in molti altri sport, pensando di conoscere già bene il proprio corpo. Tuttavia, queste certezze crollano alla prima gara, quando arriva quel blackout improvviso. Totale.

La verità è che le ultra richiedono una consapevolezza più profonda rispetto a qualsiasi altro sport. Se si ha l'umiltà di rimettersi in gioco, nonostante le conoscenze pregresse, si può imparare moltissimo su se stessi.

Ma è fondamentale concedersi di essere principianti.

È necessario riconoscere l'unicità dello sforzo richiesto, che poche altre discipline possono eguagliare. Solo lasciando da parte le esperienze maturate in altri sport le ultra diventano sorprendentemente semplici: correre senza esagerare, mangiare e bere costantemente.

Cosa significhi "non esagerare" dipenderà dai propri allenamenti, mentre la capacità di correre nutrendosi e idratandosi a sufficienza si costruisce col tempo. Le prime gare saranno dure, i primi allenamenti ancora di più, ma serve il coraggio di accettare di non essere subito bravi in qualcosa di nuovo e di fare errori. Con il tempo, quegli errori diventeranno sempre meno.

L’allenamento e l’esperienza ti porteranno a conoscerti in profondità, a scoprire chi sei davvero dopo 15, 20 ore nel bel mezzo del nulla, e a capire cosa ti serve per andare avanti, fino al traguardo.

Tutto questo inizia solo quando si abbandonano le certezze sulla corsa, sulla montagna e sullo sport in generale.

Tutto questo inizia se ci si concede di essere principianti.

Tutto questo inizia da un po' di umiltà.

Be humble.

Federico